Il canto dei pellegrini di Canneto, fino al 1874, attingeva al repertorio mariano tradizionale, comune ai vari paesi, formato da antiche canzoncine alla Madonna, come "Salve del ciel, Regina", "Ti voglio amar Maria" e le Litanie Lauretane. Dal 1874 ad oggi, signore dei canti del Santuario di Canneto è l'Evviva Maria, sgorgato dal cuore del poeta-pellegrino Aniceto Venturini (1843-1887), sindaco di Settefrati e grande erudito. L'inno, ispirato al noto motivo musicale della comune "Evviva Maria e chi la creò", è composto da 18 quartine in versi senari. Il primo verso è libero, il secondo e terzo in rima baciata, il quarto è tronco. Le prime otto strofe ricantano la leggenda, le altre dieci le glorie di Maria.
Evviva Maria nell'ermo Canneto. |
Sui balzi in Canneto comparve Maria, un suon d'allegria quel bosco mandò. |
A quanti percossi di nera procella quest'alma donzella soccorso portò. |
Quel bosco, quel prato si scelse a dimora, di grazie l'aurora per noi cominciò. |
O torre agguerrita roveto incombusto letizia del giusto ognun ti chiamò. |
Apparso tra i monti quell'iri vivace, un'ara di pace sui monti s'alzò. |
Deh porgi soccorso al mesto mortale che il genio del male afflisse e macchiò. |
Allora festante su quel sacro suolo innumero stuolo di popoli andò. |
T'invocan i Regi t'acclaman le genti ché de' tuoi portenti il mondo suonò. |
I popoli accorsi cercarono l'ara e fecero a gara a chi più l'amò. |
De' miseri sei l'estremo conforto adduci nel porto chi a Te si fidò. |
E viste l'auguste sembianze leggiadre, di grazie la Madre in lei salutò. |
Tu l'angue atterrasti del primo delitto; l'Averno sconfitto per te sol restò. |
A nostra custodia dal cielo discese lo sguardo distese e il turbo fugò. |
La fonte verace di viva pietade le nostre contrade difender giurò. |
Al raggio primiero dell'alma sua fronte l'immenso orizzonte di luce brillò. |
Il pianto de' figli s'alzava da un canto ed essa a quel pianto lo sguardo abbassò. |
Le fulge sul petto più viva più bella a tremola stella che l'alba annunziò. |
Rit. Evviva Maria nell'ermo Canneto. Un popolo lieto evviva gridò. |